Al termine di nuovo entusiasmante anno per Bee My Job, una nuova importante tappa a livello internazionale: il progetto di apicoltura sociale lanciato da Cambalache nel 2015 e rivolto a rifugiati e richiedenti asilo è stato tra i protagonisti del primo Global Refugee Forum organizzato a Ginevra dall’UNHCR – Alto Commissariato ONU per i Rifugiati.
La conferenza mondiale si è tenuta il 17 e 18 dicembre e ha rappresentato il primo incontro a livello ministeriale per dar seguito all’attuazione del Global Compact sui rifugiati, siglato alle Nazioni Unite nel dicembre 2018. L’evento si è concentrato su sei aree tematiche: disposizioni in materia di condivisione degli oneri e delle responsabilità, istruzione, occupazione e mezzi di sussistenza, energia e infrastrutture, soluzioni e capacità di protezione.
Il Forum ha riunito leader e figure di rilievo che si occupano di rifugiati a livello internazionale, ma è stata anche occasione per condividere con la comunità internazionale buone pratiche a livello nazionale, regionale o mondiale. Ed è qui che rientra la partecipazione di Bee My Job, che nel 2018 e 2019 ha goduto del sostegno dell’UNHCR che ha permesso al progetto di crescere ulteriormente, venendo replicato in via sperimentale in diversi contesti territoriali italiani e di diventare punto di riferimento nell’ambito dell’inclusione lavorativa di rifugiati e richiedenti asilo. Proprio per questo Bee My Job è stato protagonista nel corso del 2019 di 6 workshop di Capacity Building & Sharing in altrettante regioni italiane, per incontrare operatori dell’accoglienza e figure impegnate nel Terzo Settore, per condividere con loro metodologie e approcci, immaginando nuovi percorsi di inclusione lavorativa in vari ambiti, proprio sul modello di formazione e inserimento lavorativo proposto.
A Ginevra la delegazione di Cambalache era composta da quattro persone, la presidente Mara Alacqua, la psicologa Elisa Domanico, l’apicoltore Abdoul Sane e il Volontario del Servizio Civile, Idriss Moussa Daouda. “Essere presenti a Ginevra – spiega Mara Alacqua – è stata un’ulteriore occasione per presentare il progetto a livello internazionale, incontrando altre realtà e tessendo nuove reti. Un nuovo passo compiuto grazie al sostegno dell’UNHCR e che ribadisce una volta di più la validità del progetto proposto”.